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ECOGRAFIA TRANSRETTALE NELLA STADIAZIONE LOCO-REGIONALE DEI TUMOTI DEL RETTO


Andrea Masi, Giuliana Roselli, Silvia Gabbrielli*

Unità Operativa di Radiodiagnostica 3
*Unità Operativa di Radiodiagnostica 2
Azienda Ospedaliera Careggi - Firenze

L'ecografia transrettale (ETR), metodica con la quale è possibile identificare i vari strati della parete rettale e il tessuto adiposo perirettale, rappresenta un esame ormai consolidato nella stadiazione loco-regionale dei tumori del retto; gli ultrasuoni permettono infatti di identificare la neoplasia come una masserella ad intensità ecogenica medio-bassa, che altera la normale morfologia della parete intestinale.
Criterio semeiologico per definire un tumore in stadio T1 è rappresentato dal mancato interessamento della tonaca muscolare, che appare integra nel suo profilo interno.
Per classificare un tumore come T2 deve essere identificabile l'interessamento della muscolare da parte della crescita neoplastica; l'interfaccia tra parete del retto e tessuto adiposo perirettale deve mantenere una continuità regolare; la neoplasia T3 si caratterizza per striature e gettoni tissutali ipoecogeni che infiltrano il tessuto adiposo perirettale determinando quindi irregolarità dell'interfaccia tra la muscolare e il periretto. Lo stadio T4 deve essere sempre preso in considerazione in assenza di un piano di clivaggio con gli organi circostanti o i piani muscolari pelvici.
La nostra casistica consiste in 395 casi di neoplasia rettale valutati in circa 12 anni di attività; 37 sono stati considerati appartenenti allo stadio T1, 101 al T2, 235 al T3 e 22 al T4, con una concordanza con l'esame istologico dell'85,5%.
Elemento critico nella stadiazione del T è la soprastadiazione dei tumori T2 e la sottostadiazione dei tumori T3, situazioni queste che si possono verificare quando sono presenti processi neoformativi che infiltrano tutta la muscolare propria e arrivano fino all'interfaccia tonaca muscolare-periretto.
La valutazione del parametro N presenta maggiori difficoltà in quanto non esistono a tutt'oggi con le metodiche a disposizione dei radiologi criteri validi di differenziazione tra linfoadenopatia reattiva e neoplastica.
Infine deve essere ricordata la possibilità di utilizzare la metodica transrettale per valutare la risposta alla radio-chemioterapia preoperatoria e per definire l'estensione di eventuali recidive in sede anastomotica.
I limiti di studio con le sonde ecografiche da noi utilizzate (sonde rigide) sono rappresentati dalla impossibilità di valutare lesioni fortemente stenosanti e tumori del retto alto.

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