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NEOPLASIE DEL COLON-RETTO: RADIOLOGIA


Roberto Di Mizio
Direttore Servizio di Radiologia, P.O. San Massimo Penne, ASL Pescara.

La diagnostica radiologica dei tumori del colon-retto spazia dalla dimostrazione delle più piccole alterazioni della mucosa fino alla identificazione dei vari aspetti radiologici dei tumori in stadio avanzato.
Le masse aggettanti nel lume colico danno un'immagine radiografica praticamente sovrapponibile al loro aspetto macroscopico.
Le dimensioni e la forma delle lesioni corrispondono esattamente alle misure reali tanto ad avere la sensazione di osservarle direttamente ad occhio nudo.

    L'indagine radiologica deve porsi come obbiettivi:
  1. la ricerca dei focolai di piccole dimensioni;
  2. l'esclusione di lesioni multiple sincrone: se si evidenzia la presenza di un polipo del retto o del colon distale, bisogna tener presente che, nel 40% dei casi, nel restante intestino ve ne sono altri ed è tassativo, allora, esaminare sempre l'intero colon;
  3. documentare la presenza di polipi associati al cancro (polipo sentinella);
  4. la definizione delle dimensioni. L'estensione del tumore non sempre è valutabile endoscopicamente poiché l'endoscopio può non superare la stenosi;
  5. lo studio dell'elasticità della zona di impianto, che è inversamente proporzionale al grado d'infiltrazione nella parete.



Questi dati, forniti esaurientemente solo dall'esame radiologico, unitamente alla conoscenza del tipo di neoplasia e del suo grado di malignità, sono della massima importanza nella scelta del programma operatorio, che può essere conservativo o demolitivo.

ASPETTI RADIOLOGICI DEI TUMORI DEL COLON-RETTO

In base al loro aspetto radiologico, fondato su leggi radiogeometriche, i tumori del colon-retto vengono così classificati:
Polipi sessili: possono essere solitari o multipli, con base d'impianto larga e piatta. L' immagine radiologica è caratteristica: di profilo appaiono come masse cupoliformi aggettanti nel lume intestinale, a superficie ellittica e a base d'impianto più o meno concava.
Piccoli cambiamenti di proiezione possono determinare modifiche significative dell'aspetto della base. Dalle due linee più o meno concave della proiezione laterale, si passa, nelle proiezioni oblique, ad una ellisse asimmetrica. Nella proiezione di faccia, l'ellisse si presenta come una opacità rotondeggiante-anulare.
Polipi peduncolati: presentano spesso una superficie lobulata e raramente sono più grandi di una ciliegia.
Di profilo il peduncolo appare come due linee disposte a binario, mentre, visto di faccia si presenta come un anello inscritto nell'area del polipo (segno del "cappello messicano"). Nelle proiezioni oblique l'anello interno si allunga in una striscia opaca.
Il peduncolo può essere lungo e sottile o corto e tozzo. Il polipo con peduncolo corto è simile ad un fungo la cui testa sfiora la superficie della mucosa, per cui il peduncolo, spesso, non viene evidenziato.
Polipo villoso: il suo aspetto macroscopico si differenzia fin dalle fasi più precoci da quello degli altri polipi; spesso è piatto, presenta una larga base d'impianto ed è di consistenza molle, almeno fino a quando è benigno. Si riscontra con maggiore frequenza nel sigma e nel retto, ove spesso è sovrasfinteriale; è raro negli altri segmenti colici. Il 10% dei polipi villosi è fornito di peduncolo largo e tozzo.
L'aspetto radiologico del polipo villoso è caratteristico: quando il lume intestinale è notevolmente disteso dal gas ed un sottile strato di mezzo di contrasto opaco ricopre la lesione, è possibile evidenziare, in tutte le proiezioni, la sua superficie irregolarmente bernoccoluta. Spesso il polipo villoso appare come un' immagine reticolare che ricopre l'intera circonferenza del lume ( malattia villosa).
La forma e la grandezza del polipo villoso, a causa della consistenza molle, variano a seconda della distensione dell'intestino.


SEGNI RADIOLOGICI DI DEGENERAZIONE

Non esiste alcun segno radiologico (ma nemmeno endoscopico) che possa dare la certezza di benignità di una lesione polipoide.
Nelle fasi iniziali, la maggior parte dei carcinomi difficilmente rivela al radiologo la sua reale natura. Ci sono, tuttavia, piccole formazioni polipoidi i cui rilievi radiologici sono tanto evidenti, da permettere con elevato margine di sicurezza, la diagnosi di carcinoma.
Questi segni di malignità, che devono essere accuratamente ricercati, sono:

  1. una formazione sessile ha maggiore probabilità di essere maligna di una peduncolata. Un grosso polipo è più frequentemente maligno rispetto ad uno di piccole dimensioni: la potenzialità maligna aumenta di dieci volte quando il diametro del polipo varia da 1 a 2 cm, aumenta ancora di cinque volte per polipi con diametro superiore a 2 cm.
  2. l'irregolarità e la retrazione della base d'impianto del peduncolo sono sempre sospette per degenerazione maligna;
  3. quando un polipo è più largo che alto, è un segno di malignità quasi certa;
  4. la presenza di ulcerazione della cupola del polipo è segno altamente sospetto.


Non si deve mai dimenticare che un piccolo polipo di apparenza benigna, anche se peduncolato, può essere un adenocarcinoma o che una piccola area di degenerazione può già essere presente sia sulla sua superficie libera sia a livello della base del peduncolo.
Bisogna sempre ricordare che la prognosi di un processo poliposo o carcinomatoso del colon-retto dipende dal grado di infiltrazione parietale e, in particolare, la prognosi è severa quando il processo ha già interessato la sottomucosa.

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