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SEQUENZE A SOPPRESSIONE DI GRASSO NELLA PATOLOGIA DEL CAVO ORALE: Nostra esperienza


Attilio Perrone, Fernando A. Lupo, Guglielmo Sticchi, Salvatore C. Perfetto, Adriana Paladini.

U.O. di Neuroradiologia (Direttore Dr. F.A. Lupo) E.Mail: fa_lupo@tin.it
AUSL LE/1 Ospedale "V. Fazzi"
Piazza F. Muratore, 73100 Lecce

INTRODUZIONE:

Un corretto inquadramento prognostico e terapeutico della patologia tumorale non odontogena del cavo orale non può prescindere dal ricorso alla Risonanza Magnetica che più di ogni altra tecnica di imaging è in grado di valutare l'esatta sede ed estensione della lesione e l'eventuale coinvolgimento delle strutture contigue (3). Gli Autori, in base alla loro esperienza e ai risultati diagnostici, propongono le tecniche a soppressione del segnale del grasso le più idonee a tale scopo rispetto alle tradizionali sequenze Spin Echo T1 e T2 pesate.


MATERIALI E METODI:

Nel periodo gennaio/agosto 2002 abbiamo esaminato 23 pazienti (19 maschi e 4 femmine) di età compresa tra 52 e 76 anni affetti da neoformazioni non odontogene del cavo orale sottoposte ad esame bioptico (3 tumori misti, 5 fibro-adenomi, 2 carcinomi linguali di cui 1 recidivato nella sede di un pregresso tumore trattato chirurgicamente, 10 carcinomi sul pavimento orale o sul palato, 3 leucoplasie verrucose). La Risonanza Magnetica è stata realizzata con apparecchio Philips Gyroscan T5-NT utilizzando la bobina di quadratura per il collo ed un protocollo di studio rappresentato in condizioni di base da sequenze Spin Echo T1-pesate nei piani assiale e coronale e Turbo Spin Echo T2-pesate nel piano assiale; dopo mezzo di contrasto paramagnetico endovena da sequenze Spin Echo T1-pesate nel piano coronale, Selective Partial Inversion Recovery (SPIR) T1-pesate nel piano assiale e T2-pesate nel piano sagittale, Short TI Inversion Recovery (STIR) secondo piani paralleli al maggior asse della lesione in esame.


RISULTATI:

Rispetto alle tradizionali tecniche Spin Echo T1 e T2-pesate prima e dopo somministrazione di mezzo di contrasto paramagnetico endovena, l'abbattimento del segnale proveniente dalle strutture adiacenti le lesioni in esame ottenute con le tecniche a soppressione del grasso (SPIR T1 e T2-pesate, STIR) ne ha consentito una migliore identificazione delle dimensioni, dei margini e del coinvolgimento delle strutture più profonde (Fig. 1). Tali sequenze si sono rivelate, inoltre, particolarmente utili nel valutare l'eventuale interessamento delle stazioni linfonodali satelliti.


DISCUSSIONE E CONCLUSIONI:

Alcune caratteristiche morfologiche dei tumori non odontogeni del cavo orale consentono di esprimere un importante giudizio sul loro grado di malignità e dunque sulla loro prognosi e miglior strategia terapeutica da intraprendere. In questo la Risonanza Magnetica è da ritenersi metodica di elezione rispetto alla Tomografia Computerizzata ed all'Ecografia convenzionale ed intra-orale (4-5). Essa consente uno studio multiplanare della lesione ed un'esatta valutazione della sua morfologia, dimensioni, estensione e coinvolgimento dei linfonodi satelliti (1-9); è in grado, inoltre, di riconoscere localizzazioni primitive o anche recidive di piccole dimensioni (2). Le tradizionali sequenze Spin Echo T2 e T1-pesate, anche dopo somministrazione di mezzo di contrasto paramagnetico endovena, forniscono un basso contrasto tra grasso e patologia in esame e ciò limita spesso la capacità di identificare le lesioni. Tale inconveniente può essere ridotto con l'utilizzo delle tecniche a soppressione del segnale del grasso che si basano sul differente comportamento del grasso e dell'acqua in Risonanza Magnetica: il grado di rilassamento in T1 ed il chemical shift. Il grasso ha un grado di rilassamento molto corto in T1 risultando iperintenso, mentre in T2 il suo grado di rilassamento è più corto rispetto a quello della maggior parte dei restanti tessuti ed avrà una intensità di segnale in T2 moderata o bassa nelle sequenze Spin Echo ed elevata nelle sequenze rapide (TURBO, FAST). La variazione della frequenza di risonanza del grasso e dell'acqua rappresenta il chemical shift che all'interfaccia acqua/grasso determina un'immagine a banda nota come artefatto da chemical shift responsabile di possibili errori diagnostici. Le tecniche a soppressione del segnale del grasso sono in grado di limitare tale artefatto. Le tecniche Selective Partial Inversion Recovery (fig. 2 e 3) sopprimono esclusivamente il segnale del grasso lasciando invariate le caratteristiche di segnale delle restanti strutture. Possono essere pesate in T2 ma anche in T1, nel qual caso l'utilizzo del mezzo di contrasto paramagnetico endovena fornisce ulteriori informazioni sulle caratteristiche della lesione in esame. Va comunque sottolineato che la loro resa è tanto maggiore quanto più alto è il campo del sistema operante e che la loro capacità di annullare il segnale del grasso è proporzionale all'omogenità del campo in esame. Nel cavo orale il campo può risultare quanto mai disomogeneo per la presenza di osso, aria, protesi dentarie, otturazioni. La tecnica Short Time Inversion Recovery (STIR) possiede un tempo di inversione (TI) molto breve che consente di annullare il segnale proveniente dai tessuti con tempi di rilassamento longitudinale (T1) corti quale appunto il grasso (fig. 1) e, grazie all'utilizzo di sequenze selettive in frequenza, migliora la omogeneità di campo e quindi la capacità e omogeneità di soppressione (6). Ha inoltre il vantaggio di ridurre gli artefatti dovuti ad impianti metallici (8), mentre non risente dell'utilizzo del mezzo di contrasto paramagnetico poiché questo ha un T1 simile a quello del grasso ed il suo segnale viene annullato. Si ricordi inoltre la miglior valutazione che le tecniche a soppressione del segnale del grasso consentono nello studio delle stazioni linfonodali sottomandibolari e laterocervicali rispetto alle comuni sequenze Spin Echo T1 e T2-pesate (7). In conclusione possiamo affermare che nella valutazione con Risonanza Magnetica delle patologia tumorale non odontogena del cavo orale le tecniche a soppressione del segnale del grasso, per la loro intrinseca capacità di esaltare il contrasto tra strutture contigue, sono in grado di definire meglio la lesione in esame rispetto alle tradizionali tecniche Spin Echo T1 e T2 pesate.


BIBLIOGRAFIA:

  1. Bankfalvi A, Piffko J: Prognostic and predictive factors in oral cancer: the role of the invasive tumour front. J Oral Pathol Med 29: 291-8, 2000.
  2. Barile A, Caulo M, Zugaro L et al: Stadiazione e ri-stadiazione dei sarcomi dei tessuti molli mediante risonanza magnetica. Valutazione dell'utilità del mezzo di contrasto. Radiol Med 101: 444-55, 2001.
  3. Gualdi GF, Melone A, Di Biasi C et al: Tumori del cavo orale, dell'orofaringe e delle ghiandole salivari. Ruolo della TC e della RM nella stadiazione. Clin Ter 148: 41-50, 1997.
  4. Hayashi T, Ito J, Taira S et al: The relationship of primary tumor thickness in carcinoma of the tongue to subsequent lymph node metastasis. Dentomaxillofac Radiol 30: 242-5, 2001.
  5. Marchioro U, Spanio P, Andretta M et al: Cisti epidermoide del pavimento orale con aspetto ecografico atipico in un caso. Radiol Med 97: 535-7, 1999.
  6. Nakatsu M, Hatabu H, Itoh H et al: Comparison of short inversion time inversion recovery (STIR) and fat-saturated (chemsat) techniques for background fat intensity suppression in cervical and thoracic MR imaging. J Magn Reson Imaging 11: 56-60, 2000.
  7. Okita W, Sasaki T, Takamatsu S et al: Object analysis of cervical lymph nodes using MRI turbo-STIR sequence in cases of head and neck tumors. Nippon Jibiinkoka Gakkai Kaiho 102: 1-7, 1999.
  8. Viano AM, Gronemeyer SA, Haliloglu M et al: Improved MR imaging for patients with metallic implants. J Magn Reson Imaging 18: 287-95, 2000.
  9. Yuen AP, Lam KY, Wei WI et al : A comparison of the prognostic significance of tumor diameter, length, width, thickness, area, volume, and clinicopathological features of oral tongue carcinoma. Am J Surg 180: 139-43, 2000.



ICONOGRAFIA:



Fig. 1.: Sequenza STIR assiale ( TR 1306, TE 16, TI 135) Carcinoma linguale del bordo Sin recidivato.



Fig.2.: Sequenza SPIR T2 coronale ( TR 7000, TE 90, TSE fact 16) Area di alterato segnale corrispondente a carcinoma sul bordo linguale Sin.



Fig. 3.: Sequenza SPIR T1 dopo M.d.c. e.v. ( TR 500, TE 25 ) Neoformazione carcinomatosa del pilastro anteriore Sin esteso alla lingua.

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